Se hai bisogno di un aiuto in casa che sia per le pulizie oppure per assistere gli anziani o curare i bambini, una volta trovata la persona adatta bisogna subito provvedere alla sua regolarizzazione per evitare di incorrere nelle sanzioni del lavoro in nero.
Il contratto collettivo nazionale inquadra la categoria unica degli assistenti familiari distinti tra colf, badanti e baby sitter.
Per procedere con l'assunzione bisogna innanzitutto fare il contratto o la lettera di assunzione nel quale devono essere stabiliti diritti e doveri del lavoratore e provvedere alla comunicazione tempestiva all'Inps.
Lo stipendio dipende da molti fattori: innanzitutto la retribuzione minima che chiaramente dipende dal tipo di impiego, dal tipo di impegno e anche dall’esperienza del lavoratore.
Un altro fattore che può incidere è la convivenza – o non convivenza – col proprio assistito. C’è poi chi lavora part-time e chi lavora full time. Chi garantisce assistenza notturna e chi no. Dunque, lo stipendio varia a seconda dell’inquadramento e della lunga serie di variabili appena considerate.
Alla retribuzione minima di base, si devono, poi, aggiungere gli scatti di anzianità la quota per vitto e alloggio in caso di convivenza e gli eventuali aumenti di stipendio per merito, cioè i cosiddetti «superminimi».
Bisogna inoltre tenere in considerazione i contributi, che dovranno essere versati ogni trimestre con appositi bollettini.
Facciamo presente che tali costi possono essere scaricati in sede di dichiarazione dei redditi da parte di chi sottoscrive il contratto, sino a un massimo di 1.549,37 euro annui.
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