LICENZIAMENTO GIUSTA CAUSA E ASSENZE INGIUSTIFICATE

 In questo periodo di crisi sempre più lavoratori si rivolgono alla nostra struttura per chiedere come poter lasciare il posto di lavoro senza perdere il diritto alla naspi (assegno di disoccupazione) che - ricordiamo - non spetta in caso di dimissioni volontarie. 

Se un dipendente decide di dimettersi - per le più svariate ragioni - potrebbe concordare con il datore di lavoro il licenziamento stesso; tuttavia se da questi non ottiene alcuna collaborazione potrebbe decidere di non recarsi più in azienda al fine di provocare, con il proprio comportamento colpevole, il licenziamento stesso. 

L'assenza ingiustificata non è di per sé causa di licenziamento se non nei casi più gravi; bisogna tener conto del comportamento del dipendente durante tutto il rapporto di lavoro e degli eventuali danni che la sua condotta potrebbe aver arrecato all'azienda.

In caso di valutazione negativa, il lavoratore potrebbe subire un licenziamento senza preavviso, pur non perdendo il diritto a tutte le sue spettanze, ovvero buste paga e TFR. In caso di danno effettivo e dimostrabile subito dall'azienda, potrebbe essere richiesto al lavoratore anche un risarcimento che dovrà tuttavia essere stabilito da un giudice. 

Di recente il tribunale di Udine ha tuttavia sancito che l'azienda ha diritto a chiedere al lavoratore che viene licenziato per assenze ingiustificate, il risarcimento del danno corrispondente all’importo del ticket di licenziamento versato all’Inps. 

L'importo di tale ticket è pari a € 41,94 per ogni mese di anzianità di servizio con un tetto massimo di €1.509,87 per i lavoratori che avevano un'anzianità superiore a 3 anni. 

A tutti coloro che stanno valutando un possibile licenziamento, consigliamo di rivolgersi alla nostra struttura, dove attraverso consulenti del lavoro preparati, saremo in grado di tutelarvi e accompagnarvi al meglio nel percorso di uscita dall'azienda.